Viaggiatori incerti
Leggere e scrivere è librarsi in una dimensione allargata in cui chi scrive e chi legge si incontra e condivide i propri spazi e le proprie emozioni.
Credevo che lo scrivere fosse un privilegio riservato solo a pochi fortunati.
Ora ho capito che tutto è già scritto dentro di noi e che basta solo un po’ di silenzio, un po’ di distacco dalla vita perché tutto possa affiorare e diventare poesia.
Laura
Ho iniziato il corso di scrittura creativa ad ottobre del 2002 ed ho continuato per 3 anni come un bambino piccolo incuriosito di conoscere cosa succede quando ci si mette in gioco.
Ed ora so che è solo giocando che impari il gioco, è solo giocando che butti la palla in rete, è solo giocando che scivoli in quel mondo di bambino e scopri che può succedere, ma solo se ti lasci sorprendere, se ti lasci stupire, se ti lasci…
Leonarda
Ci ho messo quasi trentanni per capire che dovevo mettere per iscritto quello cne vedevo e quello che sentivo per stare bene con me stesso. Questa è stata la motivazione che mi ha spinto inizialmente al corso di scrittura creativa. L’idea era che con un po di nozioni e di tecnica avrei potuto scrivere qualcosa di mio.
Fare lo scrittore è sempre stato nei miei pensieri, devo essere sincero, anche se non in modo ossessivo e passionale come dovrebbe essere per ottenere risultati, ma piuttosto come sogno nel cassetto per coccolarsi magari nel rimpianto in qualche serata d inverno.
Sono stato sempre convinto di non essere portato per la scrittura e tanto meno di avere il talento necessario, per questo ho sempre avuto un approccio molto timoroso verso gli ambienti intellettuali.
Questo corso, improntato molto su l’ autoanalisi, la conoscenza profonda di se stessi è stato decisivo, mi ha aperto nuove impensabili strade, è stato una molla che mi ha convinto che la possibilità di scrivere è molto concreta e reale più di quanto uno si possa immaginare.
Ora spero di aver trovato definitivamente l’energia e la convinzione che mi mancavano per scrivere.
Marco
Nel marzo del 1959 l’esploratore inglese Jokn Balmoral ed il suo connazionale, l’antropologo Jerry Smith organizzarono una spedizione sulle Ande alla ricerca del mitico uomo delle nevi. Giunti sul posto iniziarono il superamento di Passo Ventoso, ma ben presto dovettero desistere per le avverse condizioni atmosfericke e rimandare il tentativo al giorno seguente. Decisero pertanto di sistemare il loro campo base in un avvallamento nella neve perenne che sembrava fatto apposta per loro, circondato com’era tutt’intorno da una sorta di rialzo naturale. Purtroppo neppure il secondo giorno poterono attuare il progetto d’attraversamento del passo e così pure il terzo ed il quarto. Un’ondata di maltempo eccezionale ed inaspettata aveva così decretato la fine dell avventura dei due uomini. Giunti allo stremo delle forze e delle risorse essi si videro costretti a chiamare aiuto per essere prelevati e riportati a valle. Quando gli uomini dell’elicottero furono sopra al campo base non poterono credere ai loro occhi: la tenda, infatti, era stata piantata esattamente al centro di un enorme impronta di gorilla».
Anch’io proprio come gli esploratori del mio sogno non mi ero accorta di trovarmi accomodata al centro di un grande quanto misterioso corso d’istruzione intitolato per l’occasione Corso di scrittura creativa. Ascoltavo in silenzio l’introduzione, prendevo appunti come all’università ed intanto cercavo di raccapezzarmi, con scarso successo, su quel terreno sconosciuto. Poi ho capito! Non riconoscevo ciò che mi era offerto perché mi aspettavo tutt’altra cosa, e non vedevo ad un palmo dal mio naso. Non stavo ricevendo istruzioni, ma metodi. Non mi si diceva nulla riguardo alle tecniche ed ai linguaggi, né mi sarebbe mai stato detto. Accettare questa scoperta senza scappare via come hanno fatto altri, continuare a frequentare questo strano corso non è stato facile.
Sono rimasta essenzialmente perché ogni appuntamento era per me un piacevolissimo intrattenimento dei sensi. Il corso di scrittura si è rivelato un vero e proprio corso di vita, un’affascinante scoperta, un assaggio di quanto è possibile fare non solo per scrivere, ma essenzialmente per vivere meglio con se stessi; ha introdotto nella mia vita una parola che mai prima avevo considerato: meditazione, e di questo sarò sempre grata a Rita Bigi Falcinelli.
Rossana
L’esperienza che, Rita Bigi, ci propone da diversi anni,per me è qualcosa di elevato.
Spiritualmente si riceve tanto, psicologicamente si approfondisce tanto e ci si sente uniti alle persone del gruppo.
Lucrezia
Il corso di scrittura creativa per me si può raccontare in tre parole: passione, divertimento, stupore.
La passione è per la parola, da gustare, creare, respirare, da comporre e disfare, da liberare e arginare, da tuffare come un sasso nello stagno addormentato.
Il divertimento è nell’attimo in cui il testo affiora sulla carta attirato dal gioco dell’osservazione e dell’immaginazione, nel vedere che l’esperienza è lì, sul foglio bianco distanziata quanto basta per riconoscerla, riorganizzarla, ricordarla (riportarla al cuore).
Lo stupore è nello scoprire che ogni azione, gesto, colore, suono… può suscitare un piccolo evento creativo, e ogni cosa può emergere dall’ordinario e diventare straordinario: ogni movimento può inquadrare un ritmo e la parola ha il potere di vestire di novità anche le quotidiane banalità.
Giovanna
Il viaggio intrapreso è stato profondo ed intenso. Grazie per l’originalità del vissuto in comune.
Patrizia
Sono diversi anni che frequento il corso di scrittura creativa ed ancora sono piacevolmente sorpresa nel constatare che c’è sempre qualcosa di nuovo che scaturisce dall’ascolto consapevole dei miei compagni:
E’ un’esperienza che si rinnova continuamente, accrescendo l’interesse per la scrittura, che, nascendo dal silenzio, acquista intensità, maturità, sensibilità insperate.
E’ un continuo e reciproco dono che ci arricchisce, rendendo luminosi i miei anni oscuri di vecchiaia. Grazie Rita.
Fiorella
Viaggiatori Incerti (6.61 MB)